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Lula morettiano: che dici, vengo?

Che l’ex-presidente Luiz Inacio Lula da Silva fosse un genio della comunicazione si sapeva, ma che riuscisse a polarizzare l’attenzione anche da assente, non era ancora successo. Ci è riuscito sabato scorso durante la visita di Barack Obama a Brasilia. La presidente Dilma Rousseff ha invitato a pranzo il presidente Usa chiamando a raccolta tutti gli ex-presidenti del Brasile disponibili sul mercato: dal tenebroso Fernando Collor al decano José Sarney, dal mite Itamar Franco al pensieroso Fernando Henrique Cardoso. E Lula? Lula ha declinato l’invito. Ma come, proprio lui? L’uomo che ha traghettato il Brasile dal passato al futuro senza passare da via? Il predecesseore di Dilma, che proprio Obama aveva consacrato definendolo That’s the guy! E si, Lula non c’era. E la sua assenza ha occupato sui giornali quasi più spazio del pranzo di Dilma, provocando un florilegio di congetture.
F. H. Cardoso, che lasciò nel 2002 il testimone a Lula, ha sobillato: sarà stato un po’ geloso. Itamar Franco, noto per il suo equilibrio, non si è voluto sbilanciare: avrà avuto un altro impegno, ha detto. La stampa, dal canto suo, ha visto nell’assenza di Lula l’intenzione di non rubare la scena a Dilma nella sua prima grande passerella internazionale. Parole sagge, ribadite da José Sarney, eterno protagonista della politica brasiliana. Lula non ha voluto oscurare Dilma, ha dichiarato l’ex-presidente. In ogni caso, sembra proprio che Lula abbia fatto suo il celebre dettato di Nanni Moretti: mi si nota di più, se vengo e me ne sto in disparte, o se non vengo?
(In alto, Dilma e Obama a Brasilia, foto di Lula Marques/Folha)

Barack Obama in visita a Rio de Janeiro

Il presidente Barack Obama si avvia, venerdì, a un importante viaggio in America Latina che comincerà da Brasilia per poi proseguire con un grande e atteso comizio domenica nel centro di Rio. Secondo il quotidiano O Globo nell’agenda del presidente Usa ci sono soprattutto temi economici: la crescita del Brasile e l’allargamento dei consumi (la classe media ormai sta per attingere metà del Paese) sono un boccone prelibato per le esportazioni Usa. Obama inoltre guarda con interesse alle nuove riserve di petrolio di alta profondità, il cosidetto pre-sal, scoperte di recente, e che da sole rappresenterebbero il doppio di quelle statunitensi: per gestire il nuovo eldorato il Brasile è in cerca di partner. Brasilia, tuttavia, spera di ritrovare il dialogo sulla questione dazi per le comodities brasiliane negli Stati Uniti (argomento sul quale i due paesi non trovano accordo) e sulla poltrona di membro permanente nel consiglio di sicurezza Onu, che il Brasile rivendica da anni, altro tema non facile. Rio tuttavia si prepara ad accogliere in pompa magna Obama, che visitera anche la favela di Cidade de Deus, celebre per il film City of God, dove membri dei servizi segreti americani hanno già svolto in questi giorni una capillare ricognizione. Tra le incognite c’è il clima: secondo il quotidiano, per scongiurare pioggia (frequentissima in questo periodo), sarebbe stata convocata dai vertici della città anche una celebre medium, Adelaide Scritori, la quale afferma di poter “incorporare” lo spirito del capo indiano Cacique Cobra Coral, spirito che vanta tra i suoi poteri quello di controllare il clima. Ma se il clima è un punto interrogativo, la stessa cosa non si può dire sui fiumi di birra che scorreranno nella zona del comizio domenica: il discorso di Obama è atteso nella bellissima e vagamente parigina piazza di Cinelandia, di fronte al Teatro Municipal, zona di celebri bar. Sentito dal giornale brasiliano, uno dei gestori assicura di aver già fatto scorte extra di birra alla spina, il famigerato “chope” carioca: 35 barili almeno. Altro che petrolio!